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Il test di Rorschach: il famoso test delle macchie d'inchiostro.


«La pratica del Rorschach è un mestiere che sfiora l’arte.» E.Bohm

Compare tanto spesso nei film americani e si presta così spesso a fantasie e citazioni, che vale la pena spendere qualche parola su quello che forse è il test più affascinante, complicato e famoso che ci sia.


Innanzitutto è bene ricordare che non fu H. Rorschach ad avere l’intuizione delle macchie d’inchiostro a configurazione bilaterale: infatti dal 1857 tanti altri prima di lui pubblicarono sperimentazioni e indagini sulle macchie (Kernel, Binet, Whipple, Barlett, Parson…), e addirittura già Leonardo da Vinci, rifacendosi ad un’intuizione di Botticelli, invitava gli artisti a trovare ispirazione per le loro creazioni nelle macchie d’umidità sui muri.

Tuttavia fu H. Rorschach (Zurigo, 1984 – Herisau, 1922) a sistematizzare l’intero lavoro con 10 anni di ricerche su un campione di 405 soggetti (gran parte appartenenti all’ospedale psichiatrico di cui era direttore), pubblicando nel 1921 Psychodiagnostik, proprio un anno prima della sua precocissima morte. Nella sua opera (che considerava ancora allo stadio fetale) propone un metodo esplorativo per individuare la relazione tra percezione e personalità (fine diagnostico), sindromi psicopatologiche e il funzionamento cognitivo-affettivo dei soggetti.

Da allora il Rorschach ebbe subito una grande diffusione, soprattutto negli Stati Uniti, meta di molti fuggitivi dai paesi in guerra. E così furono principalmente 5 le scuole che si formarono intorno al metodo ideato da Rorschach:

  • SCUOLA SVIZZERA: è la più fedele e ortodossa al metodo originario di Rorschach (E.Bohm, M.Loosli-Usteri, E.Oberholzer, H.Binder);

  • SCUOLA FRANCESE: si colloca a metà strada tra l’ortodossia francese e gli innovatori americani (D.Anzieu, N.R. de Traubenbeg, C.Chabert);

  • SCUOLA STATUNITENSE ANALITICA: ci sono 5 sistemi interpretativi differenti (Beck, Hertz, Klopfer, Piotrowski, Rapaport-Schafer), quest’ultimi includono gli sviluppi postumi della psicoanalisi;

  • SCUOLA STATUNITENSE CBT: detto anche il metodo Exner, privilegia gli aspetti quantitativi del test secondo un’ottica più congitivo-comportamentale;

  • SCUOLE ITALIANE: Scuola Romana di Rorschach (C.Rizzo, S.Parisi, S.Pes), l’indirizzo fenomenologico (F.Barison), l’Associazione Italiana Rorschach (D. Passi Tognazzo)

Il Rorschach possiede vere e proprie caratteristiche psicometriche: rappresenta una valida procedura che consente di sottoporre a codifica in modo standardizzato un determinato fenomeno o comportamento, dispone di codificatori, variabili e indici psicometrici dotati di buona validità e attendibilità, e possiede un’ingente quantità di dati normativi di riferimento per popolazioni cliniche e non cliniche. In più il test non si limita a misurare l’aspetto quantitativo di un determinato fenomeno, ma è in grado di descrivere il funzionamento globale della persona nella sua complessità e unicità,e quindi si puo’ considerare un metodo per la valutazione e l’osservazione dettagliata della personalità.

Numerosi inoltre sono gli ambiti d’applicazione del test:

  • CLINICO: a livello psicologico consente di fornire un profilo di personalità completo: caratteristiche cognitive/affettive/sociali, dei meccanismi di difesa, della qualità dell’esame di realtà, della qualità delle relazioni oggettuali, della percezione di sé, della gestione delle pulsioni, i fattori di inibizione, le aree di conflitto, la stabilità emotiva… mentre a livello psichiatrico consente di effettuare una possibile diagnosi, l’organizzazione di personalità, il livello di compromissione funzionale e una prognosi evolutiva

  • GIURIDICO-FORENSE: assieme all’MMPI-II, è il test più utilizzato in quanto non consente al soggetto ampi margini di manipolazione delle informazioni a scopo personale. E’ usato in campo civile, penale e medico legale, ma anche frequentemente in relazione all’affidamento di minori e quindi per la valutazione delle competenze genitoriali (Rorschach sistemico);

  • AZIENDALE (psicologia del lavoro): permette una valutazione attitudinale completa per diversi scopi (selezione personale, leadership…), evidenziando nei soggetti risorse e punti di vulnerabilità sia in relazione alle abilità cognitive che relazionali (gestione dello stress, creatività e intelligenza, abilità sociali, assunzione di responsabilità, abilità di coping, adattabilità…);

  • SPERIMENTALE: (maggiormente il metodo Exner) per lo studio dei processi psichici in generale, per delineare una tipologia psichica comune in soggetti affetti dallo stesso disturbo, ma anche per monitorare i risultati di una terapia.

Tuttavia, è bene ricordare che un esame completo della personalità non si puo’ esaurire con i risultati ottenuti dal Rorschach! E’ altamente rischiosa una diagnosi cieca ottenuta solo con il test senza alcun dato clinico o anamnestico a monte. Come tutti i test anche questo va utilizzato insieme ad altri strumenti diagnostici per raggiungere una convergenza diagnostica, soprattutto considerando che buona parte della validità dello strumento è associata alla preparazione dell’esaminatore piuttosto che alla natura intrinseca del test.

Insomma uno strumento molto complesso che necessita di molti anni di studio e preparazione per essere utilizzato in ambito clinico, ma altrettanto efficace per l’esplorazione della persona nella sua globalità, ponendosi quindi come un valido strumento all’interno del bagaglio psicoanalitico.

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